Futura sostiene l’iniziativa di Alta Tensione Abitativa

Mag 5, 2023 | Comunicati, Comunicati-stampa, La voce di Futura, News

Lo scorso 24/25 marzo Futura insieme ad altre realtà cittadine ha dato vita a una due giorni di analisi e approfondimento sui temi del diritto all’abitare, dal titolo Abitare stanca.

E’ stata l’occasione da un lato di fare il punto sui diversi fronti delle fragilità abitativa della città di Trento e del territorio trentino (marginalità ed esclusione sociale, difficoltà nell’accesso all’edilizia pubblica, sottoutilizzo del patrimonio immobiliare pubblico e privato, razzismo abitativo, carenza dell’offerta edilizia universitaria, esplosioni dei costi di affitto nel mercato libero) e dall’altra di raccogliere spunti da quelle iniziative che, in giro per l’Italia, tentano di modificare lo stato delle cose, promuovendo politiche abitative capaci di favorire la diminuzione delle diseguaglianze economiche e sociali e di costruire percorsi di inclusione, accompagnamento e opportunità.

Nei prossimi giorni saranno pronti i report dei diversi tavoli di lavoro, con i relativi argomenti e proposti emersi dalla discussione.

A distanza di poche settimane ci è giunta da ATA (Alta tensione abitativa, movimento nato a Venezia nel 2022 per porre un argine a difesa della residenzialità cittadina) la richiesta di sostenere la campagna legata alla proposta di legge nazionale per regolare le locazioni turistiche brevi. Il testo della proposta è in allegato.

Lo facciamo convintamente, mettendoci in rete con diverse città italiane (Bergamo, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Rimini, Roma, Trieste, Venezia) dove ieri si sono tenuti presidi e volantinaggi che sostengono la proposta di legge di ATA e che chiedono al Governo – nella figura della Ministra Santanchè – di tenerla in considerazione come elaborazione avanzata e puntuale proveniente dalla società civile per intervenire su fenomeni, quello degli affitti brevi e dell’overtourism, che impattano violentemente sugli equilibri abitativi delle città.

I punti centrali della proposta ATA sono due:

1) limitare il numero di locazioni sulla base delle diverse zone della città per renderla compatibile con la domanda di residenzialità;
2) privilegiare i piccoli proprietari evitando la grande speculazione e dall’altro.

Si tratta quindi di una visione che privilegia la redistribuzione della ricchezza e l’inclusione rispetto a processi estrattivi ed esclusivi.

Trento non è Venezia e neppure Milano, ma è evidente che tanto nel contesto urbano (nel difficile equilibrio tra diverse esigenze abitative) quanto nei contesti di valle (sia quelli a maggiore vocazione turistica che quelli a maggiore rischio di spopolamento) non è più rimandabile una sistematizzazione delle politiche della casa, oggi gravemente insufficienti.

Abitare è un diritto, per questo servono politiche attive che siano in grado di garantire una casa a tutt* e per tutt*!

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