Oggi l’assessora Segnana con i vertici di APSS ha mostrato i dati che ci dicono che i posti letto ospedalieri sono complessivamente in aumento. Aumento tutto sbilanciato a favore di posti di terapia intensiva, a scapito di posti letto di degenza ordinaria di media intensità che sono in riduzione: si pensi ai 27 letti (metà reparto) di geriatria chiusi a Rovereto o ai 16 letti della SPDC di Arco prossimi alla chiusura.
Si giustificano i dati con una presenza sempre maggiore di casi a maggiore intensità all’interno degli ospedali, ma il problema è che vi sono anche tanti pazienti a media intensità che non trovano posto nel reparto di competenza.
Se si ritengono queste scelte appropriate, sarebbe bello che assessora e APSS rispondessero ai quesiti posti più volte dal sottoscritto. Con che lungimiranza si sono chiusi 1/4 dei posti letto provinciali di geriatria se la popolazione invecchia? Se quella scelta, fatta per far spazio a numerosi posti di terapia intensiva, fosse stata lungimirante, perché oggi ci ritroviamo – complessivamente a Trento e Rovereto – picchi fino a oltre 50 pazienti internistici e geriatrici di media intensità appoggiati fuori reparto, perché mancano posti letto? I pazienti sono sempre più complessi, ma evidentemente con l’invecchiamento della popolazione ce ne sono molti che necessitano anche di degenze ordinarie non intensive e che non trovano più risposta nei reparti di competenza.
Quindi eviterei le autocelebrazioni e cercherei di dare risposte concrete ai pazienti più numerosi, quelli delle medicine e delle geriatrie, e anche al personale che continua a sovraccaricarsi i disagi organizzativi e relazionali di non avere sufficienti posti letto e che sempre più spesso lascia l’APSS per altri posti di lavoro, perché frustrato, stressato e insoddisfatto.
PAOLO ZANELLA
Consigliere provinciale del Trentino – Futura