Quale disegno sulla salute mentale per il Trentino?

Feb 8, 2023 | La voce di Futura, News, Paolo Zanella

Dopo la risposta di oggi in Aula all’interrogazione del collega Manica sulla chiusura dei posti letto della SPDC (reparto psichiatria) ad Arco viene da chiedersi quale sia il disegno sulla salute mentale in Trentino.
Innanzitutto come si può pensare di sostituire posti letto ospedalieri per acuti (SPDC) con strutture territoriali (CSM 24 h)? Nessuno dice che non sia fondamentale ampliare la risposta territoriale, cardine della salute mentale, ma non sostituendo quella ospedaliera che ha un obiettivo diverso, quello di farsi carico delle acuzie che non sempre si possono gestire diversamente.
Attualmente le tre SPDC del territorio (Trento, Arco e Borgo) sono sempre piene, evidentemente perché le manifestazioni acute del disagio psichico, in questa fase storica post-pandemica, sono in aumento. Non credo che nessuno ricoveri in ospedale a cuor leggero, quindi il tasso di ricoveri inappropriati e potenzialmente riducibili sarà del tutto marginale.
Le risposte ai pazienti che necessitano oggi  di ricovero acuto possono trovare risposta nei CSM 24 ore? Immagino di no, visto che SPDC e CSM 24 ore sono strutture ad intensità di cura differenti e non interscambiabili, con criteri di accesso diversi. Molti dei pazienti del sud del Trentino che necessiteranno di ricovero in SPDC dovranno trovare quindi posto a Trento e Borgo, dove già oggi è tutto pieno. Ecco perchè non pare sia questa la strada da percorrere.
E ancora, è vero che la Conferenza Stato Regioni del 21 dicembre ha siglato l’intesa per ridurre i criteri dei posti ospedalieri di psichiatria da 1/10.000 abitanti a 1 ogni 18.000 (1 SPDC di 16 posti ogni 300.000 abitanti), ma questa può anche essere una scelta determinata dalla spinta alla privatizzazione della salute mentale, che in molte altre Regioni è già realtà. La posizione della Provincia Autonoma di Trento quale è stata in quella sede? E’ questa la strada che vogliamo perseguire?!
Aumentare il ventaglio di risposte con il CSM 24 h è una risposta positiva, ma non in sostituzione dei posti ospedalieri, ma in potenziamento dei servizi territoriali dei CSM tradizionali, anch’essi sempre più in affanno e non in grado di fornire risposte adeguate, in primis per la carenza di psichiatri. Che certo sono una delle specialità più carenti, ma c’è anche da riflettere su quanti sono quelli che si sono dimessi nell’ultimo periodo (pare diversi…). Qual è dunque la capacità di trattenimento delle strutture dell’APSS dove lavorano? 
Il progetto di riorganizzazione della sanità di Arco, in sostanza, sembra più rispondere a logiche di efficientamento per far fronte alla carenza di psichiatri (che spesso non si è in grado di trattenere), che di miglioramento dei servizi per la salute mentale dai quali i cittadini fanno sempre più fatica a trovare risposta, dovendosi rivolgere al privato. Che sia l’aumento del privato anche in quest’ambito l’obiettivo finale?! In barba a chi, magari già fragile, le cure non può permettersele.
Paolo Zanella
Consigliere provinciale di Futura

ARTICOLI RECENTI

COMUNICATI

Archivio mensile

Teniamoci in contatto!

  1. Comunicati
  2.  » 
  3. La voce di Futura
  4.  » Quale disegno sulla salute mentale per il Trentino?