Il 9 marzo prossimo si terrà la conferenza stampa di presentazione del disegno di legge liberticida (altro che libertà educativa!) che vuole impedire di parlare di identità sessuale nelle scuole. Una legge che ci allineerebbe – un unicum in Italia – alla Russia di Putin e all’Ungheria di Orban.
D’altronde a promuovere il ddl ci sarà il presidente di ProVita, fervente antiabortista, estimatore dell’integralismo cristiano russo che promuove una società patriarcale e omotransfobica e amico di militanti di Forza Nuova. Ma presente alla conferenza stampa, oltre ai promotori Cia e Guglielmi, ci sarà anche l’assessore alla cultura (?) Bisesti.
Evidentemente condivide anche lui l’atteggiamento omo-trans-escludente della collega all’istruzione veneta, il Fratello d’Italia (sorella sarebbe offenderla!) Elena Donazzan, la pasionaria “no gender” di mille battaglie contro l’inclusione delle persone trans e delle famiglie arcobaleno.
La nostra Provincia non può sottostare all’integralismo liberticida e discriminatorio di persone che credono che bambini e bambine, ragazzi e ragazze possano essere terreno di scontro ideologico. E’ un diritto soggettivo di bambini/e e adolescenti quello di essere se stessi/e. Qui chi vuole indottrinarli e ingabbiarli dentro modelli stereotipati, anacronistici e rassicuranti solo per chi li promuove è proprio ProVita assieme alla destra reazionaria.
Non lasceremo che il Trentino diventi l’unico territorio d’Italia dove ragazzi e ragazze con un’identità sessuale di minoranza (ragazzi/e con varianza di genere e ragazzi/e omo o bisessuali) vengano repressi e marginalizzati per legge. Qui non si parla di concetti, ma di persone in carne ed ossa. Persone che hanno diritto a realizzare la propria felicità e che non lasceremo da sole in balia del Trentino delle caverne.
PAOLO ZANELLA
Consigliere provinciale del Trentino – Futura