La Casa circondariale di Spini di Gardolo, tra le diverse problematiche che si trova ad affrontare, non vede solo una grave carenza di agenti di Polizia penitenziaria e una numerosa presenza di detenuti con gravi problemi psichiatrici (per i quali la detenzione in carcere è deletaria), ma vede anche minato il diritto delle persone detenute alla rieducazione.
La funzione riabilitativa della pena è stabilita dalla Carta costituzionale e deve essere garantita. Per questo ho depositato una mozione che impegna la Giunta a un confronto con il ministero della Giustizia e il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria, non solo al fine di ottenere che una quota adeguata di agenti di Polizia penitenziaria neoformati/e siano assegnati/e al carcere di Trento, ma che si attinga dalle graduatorie in essere per assegnare anche gli/le educatori/trici che mancano (ben 3 su 6). Il tutto chiedendo in primis una rideterminazione dell’organico, oggi calcolato su il numero di detenuti massimo assegnato all’apertura della struttura (240 persone rispetto alle attuali 330 presenti).
Infine, dopo un confronto con la Direttrice della Casa circondariale, chiedo alla Giunta l’impegno a stanziare le risorse per assumere un allenatore che segua i detenuti nelle attività sportive, in particolare nei giochi di squadra come il calcio. Oggi i due campi da calcio non riescono ad essere pienamente sfruttati per la carenza di personale di sorveglianza che possa seguire i detenuti durante le attività. La Provincia ha competenza nel reinserimento sociale dei detenuti, che deve iniziare non appena si mette piede in carcere. Investire sullo sport di squadra – oltre a contribuire a detendere il clima fungendo da valvola di sfogo, riducendo quindi le conflittualità – trasmette regole e valori fondamentali, utili per un percorso rieducarivo e di reinserimento sociale.
Paolo Zanella
Consigliere provinciale FUTURA